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In sogno ogni strada diventa praticabile e il signor Donato può avere la fortuna d'incontrare San Francesco e ascoltare la sua dolcezza; oppure può ammirare l'eclettismo impertinente del matematico Piergiorgio Odifreddi. Ogni racconto è un'intervista a un grande personaggio che mostra debolezze umane e lati impensabili, come Freud, ossessionato dall'analisi della mente altrui. L'autore ci accompagna con leggerezza all'incontro con Voltaire, che ha "imparato a guardare al cielo tenendo ben saldi i piedi a terra" e con Pasolini, che "milita per la propria sopravvivenza", ponendo domande che ci sollevano verso altri mondi possibili. Se fosse stato Don Chisciotte a guidare la penna di Cervantes verso la parodia del fenomeno cavalleresco? Sì, perché nell'intervista il mitico cavaliere dimostra d'essere uomo straordinariamente moderno, ben diverso da quello atteso dall'autore; un uomo il cui intento primario era riportare a terra avventure ormai troppo fantasiose e renderle aderenti alle qualità e aspirazioni di uomini comuni; uomo capace forse anche di uccidere chi lo ha creato...